Non so voi, ma io credo che la colazione sia il momento migliore della giornata. Quando hai intere ore davanti e i pensieri scivolano ancora lenti. Quel momento in cui l’aroma di caffè pervade le case e il silenzio regna sovrano. Se la colazione è un momento magico, quella fatta in vacanza è sacra. Ammettiamolo: è raro che si faccia colazione allo stesso modo di quando ci troviamo in una struttura ricettiva, quando mangiamo come se non ci fosse un domani. La colazione in vacanza ci permette di gustare sapori nuovi, adeguandoci alla cultura del posto, alla scoperta di prodotti di cui abbiamo solo sentito parlare. Di recente ho avuto il privilegio di assaggiare una colazione autentica al B&B Casa Vela, come un ospite, in uno dei borghi più suggestivi d’Italia e dell’intera Calabria. E mi sono sentita a casa.
Chianalea al mattino si sveglia presto.
Per le vie del borgo echeggiano rumori che ricordano gesti e tradizioni antiche. E poi aromi e odori che si fondono con il profumo del mare. Dalle finestre delle case che si affacciano sui vicoli, sento il rumore di piatti di terracotta che vengono prelevati dalla credenza, quello dei cucchiaini che mescolano il caffè dall’alto verso il basso, risate, televisioni accese, la vita che scorre. Camminando giù per le scalette che dal quartiere San Giorgio portano al B&B Casa Vela, incontro una signora che con il naso all’insù conversa con la vicina. Parlano piano e si zittiscono quando mi vedono passare. Affretto il passo per non disturbare quello che mi piace pensare sia un rito mattutino. Più giù vedo un pescatore che lancia una lenza a mare, lo sta facendo dal balcone di casa sua. Già, perché qui le case sono direttamente sull’acqua. Se non fosse per gli scogli, ci si potrebbe tuffare dal letto al mare in un solo balzo. Magari qualcuno lo ha fatto. Una signora si è appena affacciata dalla finestra e sorseggia il suo caffè osservando il mondo che passa. Ed è proprio quello che farò io non appena prendo possesso di un tavolino all’aperto fuori dal B&B. Osservare il mondo che passa mentre io me ne sto ferma a guardare.
Colazione al B&B Casa Vela
A Casa Vela, mi accoglie Barbara, sorridente e di ottimo umore, nonostante sia sveglia dalle 6. Sono le 8 ed io ho ancora gli occhi stropicciati dal sonno. Lei deve essersene accorta e mi prepara subito un caffè, senza proferire parola. Il bello della colazione in un Bed and breakfast è anche questo: avere qualcuno che si prenda cura di te nel momento in cui tu non saresti neanche in grado di allacciarti i lacci delle scarpe. Il buffet di Casa Vela mi rimette al mondo solo a guardarlo. Barbara mi elenca lentamente e con estrema dolcezza le torte appena sfornate: al pistacchio, allo yogurt e limone e al cioccolato. Opto per quella al pistacchio. Soffice e profumata.
Non faccio in tempo a finirla che sento un profumo celestiale. Affaccio la testa all’interno del B&B e i miei occhi brillano alla vista di un vassoio di cornetti appena sfornati. Un profumo che non sentivo da un po’ di anni, più o meno dai tempi delle serate adolescenziali trascorse a ballare. Erano serate in cui si tornava rigorosamente dopo le 6 di mattina e non si andava a dormire senza aver fatto tappa al bar sulla strada di casa. Quelle mattine in cui andavi a letto con lo stomaco pieno e il cuore pure. Faccio spazio ad un cornetto con il cioccolato, anche se Barbara vorrebbe che assaggiassi quello vegano, che è buonissimo. Sarà per un’altra volta, promesso. Oggi devo provare la sensazione dei miei 16 anni, quella di tenere il mondo con una sola mano.
Racconti di infanzia
Se avessi fatto colazione a casa, mi sarei probabilmente fermata al primo pezzo di torta. Oggi no. Oggi ho fame da morire. C’è il pane caldo, le marmellate biologiche, anzi le composte di clementine e bergamotto e il nettare di kiwi e zenzero, sempre biologico.
Mentre spalmo la composta di marmellata sulla mia fetta di pane, mi viene in mente un rito che faccio da anni con mio papà quando ci ritroviamo a fare colazione assieme. Non la colazione normale, quella che spesso consumiamo in modo fugace. La colazione “alla Chapelle”, che per noi vuol dire rievocare un primo pasto epico in un hotel nella zona di Sestriere, quando io ero ancora bambina. Da allora tutte le volte che vogliamo fare una colazione in grande stile, per noi è “alla Chapelle”. Ecco, in questo momento io sto facendo una colazione così. Come quando ero in vacanza con mio papà. Sarà per questo che quando Barbara inizia a tagliare la frutta fresca e mi propone di assaggiarla con una coppa di yogurt e creali, non riesco proprio a dire di no.
Nel frattempo arriva Anastasia. Anche lei vorrebbe prepararmi un caffè, ma un altro proprio non ce la faccio. Mentre termino il nettare di kiwi e zenzero, sento un “buongiorno” squillante provenire alle mie spalle. Un signore anziano in canotta e bermuda mi sorride chinando leggermente il capo, come si faceva una volta. Capisco che è di casa perché, quando si affaccia al bar, Anastasia e Barbara lo chiamano per nome e lui si accomoda felice su una sedia del B&B.
Gli ospiti del B&B Casa Vela
Gli ospiti del B&B adesso sono scesi quasi tutti: famiglie, coppie, padri e figlie. Arrivano tutti in silenzio, aspettando di essere serviti. Vorrei immortalarli mentre gustano la loro colazione, ma non ci riesco. Perché è come se in quel momento entrassi nelle loro case, tanta è l’intimità del momento. Me ne accorgo da come si guardano tra di loro, da come mangiano lentamente, imboccandosi l’un l’altro e parlando piano. Sento accenti che si mescolano: molti del profondo nord, ma anche qualche accento dle centro sud. Tengo a freno la mia curiosità e non chiedo nulla, ma a giudicare dai loro sguardi, sono felici.
Barbara e Anastasia continuano a sfornare dolci e prelibatezze varie.
Arriva anche il salato, ma non di quello anemico, con quei prosciutti gommosi e di dubbia provenienza. I salumi sul piatto sono calabresi e profumano di buono. Faccio per assaggiarlo, ma Anastasia mi porta un cappuccino super schiumoso e in un attimo mi faccio conquistare dalla tradizione.
La mia colazione “alla Chapelle” può dirsi davvero conclusa, non fosse altro che vorrei fare un bagno prima dell’ora di pranzo. Il borgo inizia ad animarsi di turisti, aumentano i ciof ciof delle ciabatte, ci sono i fornitori che consegnano l’acqua e c’è ancora la signora affacciata alla finestra. Ha finito il suo caffè, ma è rimasta sempre lì. Ad osservare il mondo che passa.
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