Tutti abbiamo i nostri luoghi del cuore e il più delle volte sono associati alla stagione della nostra adolescenza. Gli anni della spensieratezza, dei primi amori e soprattutto gli anni in cui i luoghi venivano vissuti davvero. Non è un caso che il mio luogo del cuore sia Scilla con il suo incantevole borgo dei pescatori: Chianalea.
Un luogo che non ho mai vissuto da turista, ma che è stato un po’ una seconda casa, quando l’estate durava tre mesi e i tramonti li guardavi fino alla fine, senza bisogno di fotografarli. Un luogo che ho vissuto appieno, ma che forse non ho mai conosciuto a fondo. Per questo motivo ho accolto con l’entusiasmo di una bambina l’invito a visitare Scilla con l’ Ape Calessino. In questo post vi racconto l’esperienza dell’ Aperitour che ho vissuto grazie ai ragazzi del “B&B Wine Bar Casa Vela” (gruppo Calabria Etnica).
Cos’è l’ Aperitour
L’ Aperitour non si può raccontare, bisogna viverlo. È un’esperienza che racconta un nuovo modo di viaggiare e di scoprire il territorio: assaporandone i dettagli, senza fretta, lentamente. È un viaggio autentico in cui i protagonisti siete voi e il paesaggio che vi circonda. Accompagnati da Francesco, perfetto conoscitore di questi luoghi magici, abbiamo intrapreso uno splendido viaggio tra Scilla e Chianalea.
L’Aperitour dura circa un’ora e si conclude con la degustazione di un aperitivo a base di prodotti tipici.
L’Ape Calessino, guidata da Francesco, ci viene a prendere alle 18.30 all’ingresso di Chianalea, lato nord, ma al momento della prenotazione potete concordare un altro luogo di partenza.
Non so voi, ma io ho dei ricordi indelebili dell’ Ape Calessino che in Calabria chiamiamo lapa. Ricordo che da piccola avevo una baby sitter che quando facevo la brava mi faceva fare il giro del paese. Per me era un viaggio avventuroso, di quelli spericolati, soprattutto quando prendevamo una salita o una discesa. Lì mi dicevo: questa volta mi sa che non ce la facciamo, ci schianteremo contro il muro. E invece ce la facevamo sempre e non ci schiantavamo mai.
L’ Ape Calessino ospita comodamente tre persone, sedute nel sedile unico posteriore. La cosa che più mi diverte quando salgo a bordo è il dover chiudere lo sportello pur essendo in un mezzo completamente aperto. Come nei trenini a giostra.
Aperitour: Chianalea
La nostra prima tappa è la Chiesa di San Giuseppe. Una chiesa piccolissima con circa 100 posti a sedere che un tempo rappresentava la cappella del Convento dei Crociferi. Il rito al Santo risale al Settecento, quando il sacerdote Giuseppe Bova fece costruire un altare dedicato a San Giuseppe. Ancora oggi il rito viene celebrato ogni anno nel tratto di mare tra il porto di Scilla e la spiaggia con una gara di barche, la “riatta”, che termina in di fronte la chiesa.
Attraversando Chianalea facciamo una sosta al Wine Bar Casa Vela per prendere qualcosa da bere prima di rimetterci in viaggio. Il termometro segna 32°, ma il nostro mezzo viaggia ad una velocità che, seppur moderata, ci regala una piacevole brezza.
Dopo pochi metri arriviamo alla Chiesa di Santa Maria di Portosalvo e continuiamo lungo una salita molto ripida. E anche qui mi sovvengono i ricordi di quand’ero bambina e penso ancora: “questa volta non ce la facciamo”. E invece ce la facciamo alla grande.
Francesco si sofferma lungo la via per raccontarci una piccola curiosità sulle maschere Apotropaiche. Camminando lungo il borgo, infatti, potrete fare caso a questi volti grotteschi posti sopra le porte delle case. Oggi queste maschere sono per lo più ornamentali, ma un tempo avevano la funzione di allontanare gli spiriti maligni (apotropaico viene dal greco αποτρέπειν, apotrépein, che vuol dire “allontanare”).
L’aperitour continua in salita, ma noi siamo sull’Ape Calessino che fatica al posto nostro e ci lascia godere quanto di più incantevole ci sia a Chianalea.
Aperitour: San Giorgio
Arrivati in cima, giungiamo nel quartiere di San Giorgio dove ci fermiamo in piazza San Rocco, santo patrono della città. Lo spettacolo è immenso.
Il sole però è ancora alto ed è presto per vedere uno dei tramonti infuocati sullo Stretto di Messina. Qui la nostra guida ci spiega del perché quello che abbiamo di fronte dovrebbe chiamarsi Stretto di Scilla e Cariddi.
Il tour di San Giorgio continua verso strade e stradine mai percorse, un po’ perché in macchina si tende a privilegiare strade principali e un po’ perché a piedi risulterebbe troppo lungo il percorso. Dopo pochi minuti arriviamo ad un altro belvedere. Sulla destra la costa tirrenica abbraccia le città di Palmi e Bagnara e si spinge fino alla punta di Tropea. A sinistra il borgo di Chianalea dall’alto e il retro del Castello Ruffo.
Ci perdiamo nei racconti di Francesco e facciamo un salto indietro nel tempo tra tradizioni marinare e per lo più aspromontane. Togliendo, infatti, la tradizionale “Caccia al Pescespada”, l’arte culinaria di questo territorio è prevalentemente montana. Non è un caso che i piatti tipici della provincia di Reggio Calabria siano a base di carne suina e caprina. I paesi sul mare erano, infatti, soggetti a innumerevoli incursioni da parte dei pirati e questo portava gli abitanti a spostarsi in montagna, complice il territorio aspro e inespugnabile.
Aperitour: Marina Grande
A sentir parlare di salumi e formaggi ci è venuta fame, ma prima di andare a degustare il nostro aperitivo iniziamo la discesa verso Marina Grande.
È giunta l’ora più suggestiva di tutta la giornata, quella in cui tutto si tinge prima di arancione, poi rosso, poi viola e infine rosa: l’ora del tramonto, l’ora in cui il sole si nasconde dietro la costa siciliana.
Potremmo andare ad osservare il tramonto dal belvedere di Pacì, ma scegliamo di dirigerci verso il porto. Qui vediamo una Passerella rientrare dalla Caccia al Pescespada. La torre della Passerella è altissima, circa 20-25 metri, ci spiega Francesco. Si parla di caccia e non di pesca perché si è sempre trattato di uno scontro tra l’uomo e il principe dello stretto, dove vince a volte il più forte, a volte il più veloce.
Il nostro tour sta per volgere al termine. Prima di lasciare il porto ci godiamo lo spettacolo del tramonto in religioso silenzio.
È un momento davvero magico e guardandomi intorno inizio a chiedermi quanti amori sono nati e finiti sotto quella rocca, quanti primi baci si sono scambiati i ragazzi sotto i fuochi d’artificio, durante la festa di San Rocco, quanti bagni di mezzanotte illuminati dalle luci dello Stretto di Messina e quante foto sono state scattate a tramonti come quello che sto vedendo.
Sulla strada del ritorno incontriamo due turiste finlandesi che devono assolutamente chiederci una cosa: “come mai tutti questi matrimoni oggi a Chianalea? È una giornata particolare?”
E di colpo ci rendiamo conto che ciò che per noi è normale, per gli altri rappresenta una novità. “Chianalea è così suggestiva che tutti la scelgono come location per le foto del proprio matrimonio”, rispondiamo.
Aperitour: Wine Bar Casa Vela
Ultima tappa del nostro tour è al Wine Bar Casa Vela. L’atmosfera che si respira in questo piccolo bistrot è a dir poco magica.
L’aperitivo è un trionfo di profumi e di colori adagiati su tavolozze di legno di ulivo. Si tratta di taglieri lavorati da un giovane artigiano calabrese, che esprimono la filosofia d’impresa dei ragazzi di Casa Vela.
Prima di iniziare, Francesco ci spiega qualcosa su ciò che andremo ad assaggiare. Si tratta di prodotti provenienti da allevamenti allo stato semibrado, da aziende che seguono “un’etica alimentare” nel ciclo di produzione. Francesca, invece, ci racconta qualcosa sui vini. Dalle sue parole traspare tutto l’amore e la passione per questa terra. Passione che affonda le sue radici in una casa vinicola, quella della sua famiglia, produttrice di vino da cinque generazioni. Scegliamo il Lige Rosato, vino che nasce dalla selezione dei vitigni più antichi della Calabria: Nerello Calabrese e Gaglioppo.
Sul tagliere è tutto armonizzato e prettamente a base di salumi e formaggi. Ricordiamoci, infatti, che ci troviamo in una regione che offre una vasta gamma di eccellenze eno-gastronomiche di collina e montagna.
Partendo dalla dolcezza della ricotta di pecora, accompagnata da uno squisito miele al bergamotto, passiamo ai sapori più decisi. Assaggiamo quindi una fetta di pecorino, poi ci dedichiamo al caciocavallo di Ciminà, presidio Slow Food, e alla ricotta salata affumicata del crotonese.
Il nostro viaggio enogastronomico arriva nel mondo dei salumi: capocollo, soppressata dolce e piccante, pancetta e prosciutto crudo di Canolo. Continuiamo il nostro aperitivo assaggiando crostini spalmati con salse differenti, dolci e salate. Un morso dietro l’altro saziamo i nostri palati con crostini di paté di olive verdi e nere, ‘nduja e confettura di cipolla di tropea. Mi fermo un attimo per guastare il mio vino. Assaggiamo poi melanzane e zucchine grigliate, polpette di melanzane, patate al forno profumate all’origano.
Concludiamo soddisfatti con frutta di stagione, ascoltando storie dal sapore antico. Ci guardiamo intorno estasiati con il rumore del mare da sottofondo in uno dei borghi più belli d’Italia.
Se desideri vivere anche tu l’esperienza dell’ Aperitour puoi inviare una e-mail qui o chiamare il numero 0965 754024. In alternativa passa direttamente dal Wine Bar Casa Vela.